Nuove povertà, opportunità e sfide per i Centri d’Ascolto
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA
Caritas Diocesana
Nuove povertà, opportunità e sfide per i Centri d’Ascolto
Sabato 30 gennaio 2016 – ore 9.00-12.30
Auditorium Suore Francescane in Via Ferretti – Civita Castellana (VT)
Caro confratello,
nel mese di gennaio non faremo il consueto incontro bi-vicariale. Lo faremo invece a livello diocesano, in una unica sede e data: Sabato 30 gennaio 2016 a Civita Castellana ore 9.00-12.30, Auditorium Suore Francescane in Via Vincenzo Ferretti.
L’incontro sarà curato da due esperti:
Federica Delauso – (Caritas Italiana) dell’Ufficio Politiche sociali;
Fabio Vando – (Caritas Roma) impegnato nella formazione degli operatori dei CdA.
Con il loro aiuto vogliamo capire innanzitutto il fenomeno, conoscere i dati circa le nuove povertà emergenti a livello regionale ed infine capire come i nostri CdA possono intervenire per cercare di dare risposta a queste problematiche sempre più diffuse. Quali prassi sono oggi già attuabili?
È una bella opportunità per aprire nuovi orizzonti ed uscire così da un’idea di Caritas parrocchiale impegnata esclusivamente nella distribuzione di viveri o vestiti.
Vi preghiamo di diffondere questo invito a tutti coloro che operano nelle Caritas.
Don Giuseppe Aquilanti
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Il Vangelo ci chiama a essere «prossimi» dei più piccoli e abbandonati, a dare «una speranza concreta» e a non creare «tante isole inaccessibili e inospitali» – è l’invito del Papa – in prossimità del Giubileo della misericordia, a non essere «ripiegati e chiusi in noi stessi», ma aperti all’ascolto e all’accoglienza: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me».
I poveri inquietano le coscienze e la nostra sensibilità di vita consumistica nel mondo dei poveri: «È violenza allargare il fossato tra chi spreca il superfluo e chi manca del necessario».
È importante che una comunità si assuma la responsabilità, uno stile di vita di fronte a varie situazioni di sofferenza e che fugge da condizioni disumane nella speranza di un futuro migliore.
Oggi, in questo tempo, in questa generazione, la Chiesa è chiamata a confrontarsi con chi è nel bisogno e con le «nuove povertà», che interrogano la nostra coscienza di cristiani e che richiede il dono dello spirito: perché nuova nei metodi, nel linguaggio, nell’ardore; perché richiede creatività, pazienza, ascolto, coraggio e audacia nell’accogliere una famiglia di profughi.
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